Esiti della gita dell'UICI imperiese all'eremo della Santa Maddalena del bosco di Taggia!

Come annunciato qualche giorno fa, nel fine settimana appena consumato si è svolta la tradizionale festa della Maddalena del bosco presso il relativo eremo che si trova sulle alture del comune di Arma di Taggia, al confine col territorio del comune di Badalucco.
I festeggiamenti sono iniziati sabato, quando, salutati da uno scoppio di mortaretti, i Maddalenanti sono partiti da Taggia, a piedi o a dorso di mulo, alla volta dell'Eremo della Santa Maria Maddalena del Bosco, sorto nei pressi di una grotta dove, come vuole la tradizione, pare si fosse rifugiata in tempi remoti, per far penitenza dei suoi peccati giovanili, Santa Maria Maddalena.
La sera e la notte sono trascorsi fra banchetti e scherzi, mentre domenica mattina sono stati eletti il Contestabile e la Contestabile, che restano in carica un anno, i quali vengono, tra l'allegria generale, "incensati" con un ramoscello di lavanda. Successivamente è stato fatto il rito del "bacio della reliquia" la quale è costituita da un grosso coperchio color nerofumo.
Dopo questi riti "laici", intorno alle ore 11, si sono svolte le celebrazioni religiose.
Il gruppetto di aderenti legati all'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus, sezione provinciale di Imperia, si erano dati appuntamento per le 09 di domenica nella piazza dell'Obelisco di Taggia, pertanto erano le 07 quando, la voce del mio orologio parlante, ha iniziato a ripetere: "Quarta sveglia, sono le ore 7, quarta sveglia, sono le ore 7, quarta sveglia, sono le ore 7". Per qualche secondo ho fatto finta di niente, ma dopo un po' sono stato moralmente costretto a levarmi... quindi la mia giornata iniziava...!
Dopo una energetica colazione, visto ciò che dovevamo affrontare, ho provato a nutrire anche Fanny (il cane di Patrizia, ma stranamente non voleva mangiare... probabilmente il suo intuito già le rivelava ciò che stavamo per fare... e allora, per non lasciarla digiuna, ho dovuto letteralmente imboccarla... quindi, anche se con fatica, ha mangiato quasi tutto...!
Alle 08 circa, io, Fanny e Patrizia, uscivamo di casa e poco dopo eravamo a bordo dell'autobus direzione Taggia. Ad Arma Cesare, che mediante un altro autobus era arrivato da Imperia, si è unito a noi e intorno alle 08,30 giungiavamo nel luogo del ritrovo. Essendo ancora presto, abbiamo deciso di prenderci un caffè e siamo entrati nel bar della piazza. Il barista era una persona piuttosto anziana stile vecchia maniera... ovvero che non nascondeva il proprio pensiero... infatti non appena ha saputo che la nostra intenzione era quella di raggiungere a piedi l'eremo della Santa Maddalena ci ha detto che eravamo pazzi... che avrebbe piovuto... e così discorrendo...!
Intorno alle 09 il nostro drappello si è completato, infatti a noi si sono uniti Giorgio e Federica d'Imperia e Pippo e Titty di Civezza, quindi, dopo aver parcheggiato la loro autovettura, alle ore 09,15 ci mettavamo in marcia per raggiungere la nostra meta del giorno. Dopo aver chiesto a destra e a manca indicazioni, abbiamo passato il centro storico taggese e imboccato la strada che, in costante salita, infatti solo sporadicamente dei pezzi di pianura comparivano, dopo essere passata sotto l'autostrada dei fiori (l'Autostrada A10 che unisce Ventimiglia a Genova) ci avrebbe condotto all'arrivo dopo circa 3 ore e mezzo di cammino e aver colmato un dislivello di 600 metri circa.
Il tempo non era dei migliori... infatti già qualche leggero scroscio d'acqua era caduto... ma probabilmente è stato meglio così... io non oso pensare come sarebbe stato camminare sotto un sole cocente... quale sarebbe dovuto essere quello di un 20 luglio tradizionale... invece la pioggia ogni tanto cadeva, ma quasi non ti bagnava... anzi a me piaceva tantissimo l'effetto acustico che le gocce d'acqua provocavano cadendo sulle fronde degli alberi... in certi punti talmente fitti che noi neppure ci bagnavamo...!
Dopo circa mezzora di andatura, credendo di tagliare, abbiamo preso un sentiero laterale che, più saliva più diveniva impervio... ad un certo punto si è trasformato in una vera e propria pietraia... ma noi, anche se un po' a fatica, siamo andati avanti ugualmente... ma ad un certo punto il buon senso ci ha fatto riprendere la strada principale.
Fanny, lasciata libera, faceva le sue scorribande... i funghi che nati a bordo carreggiata attraevano qualche componente del gruppo... le macchine che salivano anche se non frequentemente... i discorsi incrociati tra di noi sette... le piccole soste per riprendersi... insomma, alle 12,50 raggiungevamo il luogo della festa, costituito da uno spiazzo cementato attrezzato con tavoli e panchine in cemento, dove già circa 500 persone erano pronte per il pranzo. Breve visita al maneggio che ospitava 12 cavalli e capatina in bagno e, alle ore 13 iniziava il rifocillamento...! Il pranzo era composto dal classico condijun (condiglione) alla ligure formato da pomodoro tagliato a pezzi, basilico fresco, carne lessata, tonno, peperoni a strisce, olive taggiasche e cipolla. Per primo c'erano gli spaghetti al ragù, mentre per secondo la carne all'uccelletto, l'arrosto e i faggiolini e per completare una pesca e un buon caffè... il tutto bagnato da un ottimo vino rosso... o da acqua per gli astemi...!
Alcuni di noi per la sera avevano degli impegni, conseguentemente dovevano essere a casa non troppo tardi... quindi alle ore 15,15 ripartivamo per rientrare a Taggia... purtroppo non riuscendo a fare una visita alla grotta della Maddalena situata circa 100 metri più in basso... dove la leggenda dice che la Santa riposò durante il pellegrinaggio nella zona... e non abbiamo potuto assistere al " Ballo della Morte", documento di estremo interesse etno-antropologico, in cui i protagonisti sono due uomini. Uno è detto "o masciu", l'altro raffigura la "Lena". La pantomima inizia con suoni e canti d'allegria in cui si mimano scene d'amore e di felicità: subito dopo la "Lena" muore. Disperato, il "masciu", nel tentativo di ridarle vita, la ricopre di lavanda. La "Lena" risorge e sulle note del canto funebre, con diverso ritmo, si celebra la resurrezione. E' un rito che richiama alla mente remotissimi significati, legati all'alternanza delle stagioni e al potere delle piante.
Come facilmente intuibile, la nostra discesa è stata meno faticosa... abbiamo dovuto fare parecchie interruzioni per far passare le tante macchine che tornavano indietro... e, intorno alle 18,30 spuntavamo nella piazza dell'Obelisco di Taggia da dove eravamo partiti al mattino...! Cesare è entrato nel bar del barista scontroso... per raccontargli che ce l'avevamo fatta... ma non c'era...!
Giorgio aveva un'app contapassi la quale ha dato come esito che per l'andata abbiamo fatto 20000 passi, percorrendo circa 15 chilometri e altrettanti per il ritorno...!
Alle 19 io e Patrizia riprendevamo l'autobus per tornare a Sanremo, Cesare per rientrare ad Imperia, mentre gli altri erano andati via un po' prima in macchina.
Un doveroso grazie a tutti i partecipanti per la bella gita... ma in particolare a Patrizia che, nonostante il continuo lamentarsi per la fatica visto il suo scarso allenamento... con un po' di buona volontà ce l'ha fatta... e bene anche...!
Tutti i partecipanti sono rimasti contenti dell'escursione e, visto che in autunno, sempre nello stesso posto, si svolgerà la festa delle castagne, c'è già volontà di ripetere l'esperienza...!



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