Il nostro cane ci parla così!

Da Airone:

Capiamo davvero che cosa vuol dirci il nostro amico più fidato? Eppure lui «parla» chiaro: con le orecchie, la coda e gli occhi. Conosce il significato di 50 delle nostre parole, ma è molto più bravo a interpretare i nostri gesti
È stato addomesticato circa 15 mila anni fa, quando l'uomo ha iniziato a condurre una vita sempre più stanziale, dedicandosi all'agricoltura e all'allevamento. La selezione delle prime razze (oggi se ne contano oltre 400) risale però a non più di 200 anni fa. Da allora sono state fondate numerose associazioni cinofile (il primo ente per il riconoscimento degli standard di razza, il Kennel club di Londra, è del 1878), mentre nel 1762 è nata a Lione, in Francia, la prima scuola di veterinaria al mondo. Oggi tra le specializzazioni più ambite dai medici veterinari vi è quella in etologia e medicina comportamentale degli animali da compagnia, finalizzata proprio a studiare (e nel caso anche a curare) i bisogni comportamentali dei piccoli amici animali, cani compresi. In pratica, grazie alle ricerche degli ultimi decenni, ora possiamo «decodificare» quasi del tutto il linguaggio del cane, al punto di capire se è contento o nervoso solo da come posiziona le orecchie o da come scodinzola.
Con la coda saluta, minaccia o socializza
La coda è un mezzo importantissimo nella comunicazione del cane. Se è tenuta distesa orizzontalmente, indica attenzione. Quando è posta alta, in verticale, significa saluto o prudenza verso un estraneo. Curvata sul dorso, sicurezza e dominanza. Tenuta tra le gambe esprime disagio, sottomissione o paura. Bassa ma lontano dalle gambe e un po' scodinzolante, indica tranquillità.
Scodinzola a sinistra? È felice. A destra? È teso
Un recente studio del neuroscienziato dell'Università di Trento Giorgio Vallortigara ha rilevato che i movimenti della coda del cane riflettono l'asimmetria cognitiva, per la quale un emisfero del cervello controlla la parte opposta del corpo. Così, uno scodinzolo verso destra indicherebbe un'eccitazione positiva, mostrata quando il cane incontra il padrone o un amico. Viceversa, uno scodinzolo verso sinistra segnalerebbe nervosismo, per esempio causato da minacce percepite.
Le carezze a lui piacciono così
La prima regola per non irritarlo è quella di evitare di mettersi di fronte a lui, in piedi. L'avvicinamento frontale è infatti interpretato come una minaccia. Ci si deve mettere di fianco leggermente chini, tenendo presente che non ama essere toccato su testa, muso o zampe, ma al contrario predilige essere accarezzato su fianco e schiena, mai in contropelo.
Quando tiene le orecchie piatte vicino alla testa ha paura
Le orecchie del cane sono incredibilmente espressive. Sono portate diritte, verso l'alto o in avanti, quando il cane è concentrato, impegnato in un'attività: gioco, ascolto o difesa. Orecchie appiattite, lungo la testa, indicano invece paura o sottomissione. Sono infine allungate in avanti, quando il cane attacca.
Udito ultrasensibile
La sensibilità uditiva del cane è quattro volte superiore alla nostra. Ciò dipende dalla forma e dalla posizione delle orecchie, capaci di muoversi per meglio orientarsi verso la sorgente del suono. L'orecchio del cane, inoltre, può recepire suoni acuti e lievi e riesce a rilevare suoni con frequenza fino a 40 kilohertz, mentre il limite umano è fino a 18 kilohertz.
Ci guarda fisso? Ci sfida
Gli occhi ci dicono molto sul suo stato emotivo. Spalancati indicano che il cane è «sul chi va là», attento e pronto a reagire, al comando o al gioco. Uno sguardo fisso segnala un atteggiamento di sfida, quando per esempio un cane dominante vuole rimarcare il suo status. Diversamente, se distoglie lo sguardo, cercando di eliminare il contatto visivo con i nostri occhi, vuole comunicare sottomissione o benevolenza. Occhi che ammiccano segnalano la voglia di giocare. Se sono socchiusi, quella d'aggredire.
Un olfatto mille volte più fino del nostro
Con le narici poste all'estremità di un muso lungo e affilato, il naso del cane rappresenta uno strumento sofisticatissimo per rintracciare le particelle odorose lasciate da cibo e altri animali. Fino a 300 milioni di recettori sensoriali tappezzano la cavità nasale, dando così al cane la possibilità di distinguere una molecola odorosa su un milione. In pratica, ha una sensibilità olfattiva mille volte maggiore di quella dell'uomo.
Più delle parole interpreta i nostri movimenti
Il modo di comunicare del cane è basato essenzialmente sulla postura e la gestualità. Sebbene sia in grado di imparare il significato di una cinquantina di nostre parole (la Border collie Chaser, allenata da due ricercatori del Wofford college di Spartanburg nel South Carolina, ne ha imparate addirittura 1.022), il cane riesce a comprendere soprattutto una comunicazione di tipo «metaverbale», fondata sulla postura del corpo, i gesti, gli sguardi e la cinetica, ovvero il movimento anche solo di alcune parti del corpo. Utilizza anche una comunicazione «paraverbale», capace di interpretare il ritmo e il tono della voce. In sostanza per lui è molto più facile cogliere il senso delle nostre richieste decifrando i movimenti e la gestualità del nostro corpo e l'intonazione della voce. Gli basterà vedere come ci dirigiamo verso la porta per sapere se è il momento di andare a passeggio.
Con un inchino ci invita a giocare
Per segnalare la voglia di giocare, il cane produce una sorta di inchino: distende in avanti le zampe anteriori e abbassa la testa e il petto al suolo, mantenendo sollevato il posteriore. La coda è portata dritta e scodinzolante. In questa posizione esegue piccoli salti in avanti, che rappresentano un chiaro invito al gioco. Spesso, durante questo comportamento, il cane tiene in bocca il suo gioco preferito (una palla, per esempio), che poi lascia cadere dinnanzi al padrone incitandolo al gioco!

Di Sabina Mari.