I 5 segnali che indicano carenza di vitamina D!
Dal Corriere della sera del 7 novembre 2017 - 19:00:
Carenza di vitamina D, occhio a questi segnali!
di Laura Cuppini.
L'unica certezza che abbiamo sulla vitamina D è che si tratta di un ormone 
fondamentale per il buon funzionamento del metabolismo minerale: una carenza 
può comportare aumentati rischi di frattura ossea, dolori muscolari e 
debolezza. Oggi la vitamina D viene considerata una specie di "panacea" per 
tutti i mali (infezioni, malattie cardiovascolari, tumori), ma studi 
conclusivi in questo senso non ce ne sono, dunque al momento si tratta 
soltanto di ipotesi suffragate - in alcuni casi - da dati che andranno 
ulteriormente approfonditi. Un'eventuale carenza di vitamina D deve essere 
valutata dal proprio medico di fiducia o da uno specialista (endocrinologo), 
attraverso uno specifico esame del sangue, e nel caso integrata con dosi 
stabilite dal medico stesso.
1. Dolori articolari e ossa fragili.
Il ruolo principale della vitamina D è quello di assicurare l'assorbimento 
intestinale di calcio e fosfato, che svolgono un ruolo chiave per la salute 
di articolazioni, muscoli, denti e ossa (prevenendo l'osteoporosi). Le 
persone con bassi livelli di vitamina D - e quindi anche calcio -, come per 
esempio gli anziani, hanno necessità di una supplementazione di vitamina D. 
Anche le donne incinte andrebbero essere valutate per i livelli di questa 
vitamina, da somministrare quando necessario per prevenire le fratture da 
fragilità in gravidanza o allattamento.
2. Debolezza muscolare.
Nelle cellule dei muscoli, la vitamina D è utile per assicurare la capacità 
di contrazione dei muscoli stessi, funzione fondamentale per l'equilibrio 
negli anziani.
3. Sentirsi depressi (forse).
La vitamina D aiuta a mantenere i giusti livelli di serotonina (l'«ormone 
della felicità»), neurotrasmettitore implicato nell'umore, nella fame e nel 
sonno. Una ricerca del 2014, pubblicata su Medical Hypotheses, ha dimostrato 
l'esistenza di un collegamento tra carenza di vitamina D e la cosiddetta 
"sindrome affettiva stagionale", ovvero la depressione invernale, causata 
dalla mancanza di luce del sole. Ma, ad oggi, evidenze scientifiche tali da 
poterla raccomandare per questo scopo non esistono.
4. Sentirsi sempre stanchi (forse).
La vitamina D contribuisce a trasformare il cibo in energia. Se si soffre di 
stanchezza cronica, uno dei motivi potrebbe essere la scarsa assimilazione 
di nutrienti da ciò che si mangia, dovuta tra l'altro a bassi livelli della 
vitamina, essenziale per il buon funzionamento dei mitocondri (le centraline 
energetiche delle cellule). Ma si tratta di un'ipotesi, non ancora 
sufficientemente dimostrata da studi scientifici.
5. Alcune malattie (forse).
Alcuni studi ipotizzano che la vitamina D sia fondamentale, oltre che per il 
metabolismo minerale osseo e del calcio, anche per il buon funzionamento del 
sistema immunitario. L'ipovitaminosi D (carenza di vitamina D) potrebbe 
quindi associarsi ad alcune malattie: mancano però evidenze scientifiche che 
permettano di raggiungere conclusioni definitive. Secondo alcuni studi la 
vitamina D attiva, il calcitriolo, potrebbe inibire la proliferazione delle 
cellule tumorali. Alcune indagini epidemiologiche hanno dimostrato un alto 
rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nelle persone con bassi 
livelli di vitamina D. Il calcitriolo, ovvero la vitamina D biologicamente 
attiva, sarebbe in grado di influenzare il funzionamento del sistema 
immunitario, ma ad oggi non sappiamo a quali dosaggi poterla raccomandare 
per ottenere questi risultati!